È stato pubblicato lo scorso 28 giugno il nuovo rapporto del Forum Economico Mondiale (WEF) “Fostering Effective Energy Transition 2023” il quale evidenzia la situazione della transizione energetica mondiale alla luce del contesto globale e alle volatilità geopolitiche.

Questa tredicesima edizione, pubblicata in collaborazione con Accenture, si basa sui dati dell’Indice di Transizione Energetica (ETI) che ha valutato e comparato 120 paesi nel periodo dal 2014 al 2023, in base sia alle prestazioni attuali dei loro sistemi energetici, sia in base alla preparazione di un contesto favorevole alla transizione energetica. Quest’anno si è valutato per la prima volta anche lo “slancio di transizione” dei Paesi, per sottolineare l’urgenza di compiere progressi coerenti per una transizione tempestiva ed efficace.

Brasile, Uruguay e Costa Rica sono i primi tre paesi Latinoamericani presenti nella lista e occupano rispettivamente la posizione No. 14, 23 e 25. Seguono il Cile (30), Paraguay (34), Colombia (39), El Salvador (47), Panama (51), Peru (53), Messico (68), Bolivia (74), Ecuador (78), Argentina (85), Guatemala (87), Repubblica Dominicana (93), Honduras (100), Venezuela (103) e Nicaragua (114).

Nonostante i risultati e i miglioramenti di alcuni paesi rispetto al 2022, come nel caso del Paraguay, il WEF rileva che le economie latinoamericane hanno progredito lentamente nell’ultimo decennio. A questo proposito, il WEF ha suggerito che l’America Latina dovrebbe concentrarsi sullo sfruttamento delle sue potenzialità in termini di risorse naturali per guidare l’innovazione, sviluppando ad esempio il suo settore minerario; promuovendo partenariati pubblico-privati per un migliore accesso al credito e introducendo riforme fiscali ambientali per benefici a lungo termine.