È stato pubblicato lo scorso 7 novembre “Ecosistema Urbano 2022“, il 29esimo rapporto di Legambiente, realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, che analizza le performance ambientali delle città italiane.

Prendendo come riferimento 6 aree (Ambiente, Acqua, Aria, Energia, Mobilità e Rifiuti), lo studio illustra la situazione dei 105 capoluoghi di provincia italiani dal punto di vista della sostenibilità ambientale, basandosi sui dati del 2021.

A livello metodologico, ciascuna area presa in considerazione è stata valutata in base ad alcuni indicatori, ai quali è stato assegnato un peso che varia tra 3 e 15 punti, per un totale di 100. La mobilità vale il 25% del totale, mentre il 20% è il valore di aria e rifiuti; acqua e ambiente urbano pesano il 15%, mentre l’energia il 5%. Gli indicatori esaminati riguardano – tra gli altri – il verde urbano, l’uso efficiente del suolo, le emissioni, i consumi idrici, i rifiuti indifferenziati e l’uso dei trasporti pubblici.

Con il 79%, Bolzano è stata dichiarata “città più verde d’Italia”, seguita da Trento (76,3%) e Belluno (73,7%). Tra le città meno virtuose, Alessandria (32%), Palermo (25,9%) e Catania (21,9%).

Il documento conferma la tendenza degli anni precedenti, con le città che non hanno fatto registrare evidenti miglioramenti sul piano delle performance ambientali. I valori delle emissioni sono tornati a crescere nelle aree urbane, si osservano scarsi progressi nel campo del trasporto pubblico e la produzione dei rifiuti è di nuovo vicina a quella dei livelli pre-pandemia. Inoltre, è netta la differenza di risultati tra centro-nord e sud del paese.

Ci sono però anche alcune notizie positive: la percentuale di rifiuti differenziati ha superato la soglia media del 60% su base nazionale, sono aumentati i km dedicati alle piste ciclabili ed è in crescita anche la diffusione del solare (termico o fotovoltaico) sugli edifici pubblici.

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